Non parleremo di tecniche, tool o trucchi, ma di fondamentali. Delle basi dalle quali partire per poter dire che un sito è piacevole da navigare e soddisfa i bisogni del target. Sopra queste fondamenta, potrai poi sbizzarrirti.
La tecnologia avanza, gli strumenti evolvono, l’AI, la realtà aumentata, il passaggio dal touch all’interazione vocale, ottica e tra un po’ magari anche alla lettura del pensiero!
Ma noi e le nostre abitudini, cambiamo alla stessa velocità?
On-line, gli addetti ai lavori si danno da fare per catturare l’attenzione, per attrarre, stupire (…sappiamo come lavora il nostro cervello, o meglio, i nostri tre cervelli, tutti in testa s’intende, rispetto agli elementi suddetti? Uno spunto per un prossimo articolo…). L’utente non si sorprende più molto facilmente, le pubblicità passano quasi inosservate, i siti attraversano le mode di design e…già i siti, con il loro design.
Come mai tutto corre velocemente, ma il layout dei siti è più o meno lo stesso (a parità di categorie)?
Non facciamoci ingannare dalla parola design. Non parliamo di grafica o di arte, ma parliamo di funzionalità. Parliamo di come un oggetto (o un sito) è progettato per essere funzionale al suo scopo. Sedermi su una sedia cosiddetta di design, quindi una sedia che attiri l’attenzione, particolare, differente, ma soffrire di mal di schiena quando mi alzo, significa che non è una sedia funzionale. La guardo, esclamo “che bella!”, ma non mi ci siedo più, tantomeno la compro. “Ah però è di design!”.
Lo stesso vale per i siti. Se un sito è particolare, diverso da tutti gli altri (i paragoni son fatti a pari categoria s’intende), ma l’utente non capisce più dove si trova dopo che ha cliccato o deve chiedersi “come faccio a trovare quello mi serve? Se clicco qui dove vado?”, non è un sito funzionale, usabile, e la user experience dell’utente è pessima = cliente perso.
Ecco le domande da porsi prima di partire con il pensare e disegnare un sito:
- chi è il mio target ed il suo bisogno
- cosa voglio che il mio target faccia sul mio sito
- qual è l’obiettivo del sito
Ora puoi partire a disegnare il tuo sito.
L’usabilità ha a che fare con come le persone capiscono e usano il sito. L’essere umano non cambia facilmente abitudini ed il cervello, sulla base della sua esperienza passata, crea degli automatismi e delle regole per non dover tutte le volte ricominciare da capo il processo decisionale. Vuole risparmiare energia. Per questo ci sono alcune convenzioni che, nei siti, sarebbe meglio rispettare per non rischiare di perdere l’interesse dell’internauta.
Ad esempio: l’hamburger, 3 righe, lo riconosco, è un menù, so cosa succede se ci clicco. Lo trovo in alto a destra, alle volte sinistra. Il logo aziendale lo trovo in alto a sinistra. I dati aziendali so che li trovo in basso, in fondo a tutto. Facciamoci caso, anche se guardo un sito russo o cinese, più o meno capisco dove si trovano logo e menù nella home. Riconoscendo il simbolo della bandierina in alto a destra, so che se ci clicco cambio lingua anche se sopra c’è scritto “Scegli la tua lingua” in sanscrito antico con pronuncia aramaica.
Le gerarchie visive devono essere chiare. Evitare inoltre di affollare una singola pagina.
È vero che a volte vogliamo cambiare una call to action in qualcosa di più divertente o simpatico, ma se la nuova soluzione può far pensare l’utente “intenderà che se clicco qui succede questo?” allora è preferibile tornare alle buone vecchie call to action. Scontate, ma chiare.
Un bottone, deve essere chiaro che è un bottone, cioè che posso cliccarlo. Deve essere chiara l’affordance. L’utente non può martellare ripetutamente con il pollice il suo cellulare in quel punto per capire dopo un pò che non è il suo telefono a fare cilecca, ma che quello non è un elemento cliccabile…La frustrazione lo porterà a chiudere definitivamente il sito e quella “X” sa perfettamente cosa significa!
Funzionalità contro stile – chiarezza contro coerenza.
Home sì o Home no? Dipende ma…in fondo… la casa dà sempre un senso di sicurezza.