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C’è una legge non scritta che i responsabili marketing delle grandi aziende conoscono molto bene.

La formula recita più o meno così:
Quando la gente declina il tuo marchio come fosse un aggettivo di uso comune – o meglio ancora un sostantivo o una voce verbale, vuol dire che hai raggiunto un risultato straordinario.
Un esempio? Espressioni che siamo abituati a sentire al giorno d’oggi sono: “A che ora ci skypiamo domani?”, oppure “Smettila di stare tutto il giorno a googlare il tuo nome, non ci ricaverai niente di buono”.

brand takeover
Questo fenomeno, per cui nuove parole di uso comune trovano ispirazione e fondamento direttamente nel mercato, non è certo una novità. Il mercato è fatto prima di tutto di bisogni, relazioni e significati. Quando un nome brand viene a identificare in tutto e per tutto un oggetto, un servizio, vuol dire che quel marchio ha fatto centro. Basti pensare a famosi brand italiani come Nutella, Martini o Borotalco. Ma se guardiamo all’estero troviamo decine di esempi in questo senso, come K-Way, Jeep, Plexiglas, Viagra… e come dimenticare scotch, scottex, thermos, biro, pongo e cellophane, nomi di marchio che sembrano aver perso definitivamente la maiuscola all’inizio?

Effetto Kleenex e Brand Takeover

Gli americani parlano di brand takeover o, per usare un’espressione del linguaggio parlato, di ‘effetto kleenex’, che da noi suona meglio come ‘effetto scottex’. Dietro queste dinamiche c’è tutta una storia legata alla visibilità, ai linguaggi utilizzati durante le campagne di promozione, alla capacità del pubblico di riconoscere al marchio una sorta di paternità diretta e quindi un’identità molto forte.
Quando il nome del marchio viene assorbito nel linguaggio comune, il brand esce dal suo ‘guscio’ e si viene a definire una descrizione colloquiale e/o generica di un tipo specifico di prodotto. Questo processo nasconde certamente anche un rovescio della medaglia: un uso così ampio del marchio può essere negativo dal punto di vista della proprietà intellettuale. Un caso esemplare in questo senso è stato quello della Du Pont Corporation, l’azienda che inventò la pellicola cellophane. Dopo che il nome è stato diffuso per indicare qualsiasi tipo di involucro di plastica per alimenti, Du Pont ha perso l’esclusiva sull’utilizzo del nome.

brand takeoverIl caso Tasty, quando a fare scuola è un “template”

Ma in che modo, alle soglie del 2018, un marchio può sperare ancora di fare scuola?
In altre parole, che tipo di azioni un brand può mettere in campo per divenire esemplare, per distinguersi nettamente dalla massa?
Vediamo insieme un esempio piccolo ma significativo legato non tanto ad un nuovo prodotto, quanto alla creazione di un modello.
Tasty è partito con un canale YouTube e una semplice pagina Facebook popolata di brevi video di ricette. Nel giro di pochi anni la pagina ha raggiunto i 90 milioni di Like e alcuni video hanno superato 1 miliardo di visualizzazioni.
Ma qual è il segreto di Tasty? Il successo di questa piattaforma si è giocato a livello di scelte di stile e di linguaggio. Tasty ha creato un nuovo template, un nuovo modo di presentare le ricette e le preparazioni culinarie, con riprese dall’alto e grande cura nell’impiattamento.
Oggi oltre alla pagina principale ci sono le pagine territoriali e quelle legate ad alcune specifiche nicchie di consumatori. Tasty parla a nicchie specifiche di consumatori che si identificano nei video pubblicati sui suoi canali tematici.

brand takeover

Il brand takeover nell’epoca dei social media

Il brand takeover a livello di social media è il passaggio successivo all’utilizzo diretto di un influencer da parte del brand. In poche parole il marchio permette a qualcun altro di assumere temporaneamente il controllo del proprio account sui social media. In questo modo il brand, tramite la figura dell’influencer, ha la possibilità di rendersi più umano, raggiungere persone completamente nuove e aumentare quindi la propria visibilità.

Ma come funziona il social media brand takeover? La parola chiave per fare numeri è aumentare interattività ed engagement. Come? Ecco alcuni esempi che hanno riscosso successo:

  • sessioni di domande e risposte poste dai fan su Twitter agli influencer;
  • una serie di foto speciali pubblicate su Instagram;
  • live video con contenuti esclusivi come canzoni;

L’operazione funziona sia che si tratti di semplici influencer, sia che siano vere e proprie star (in questo caso si parla di Celebrity Takeover).

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Come scegliere i giusti Social Network per il tuo Business https://www.araneus.it/come-scegliere-giusti-social-network-per-il-tuo-business https://www.araneus.it/come-scegliere-giusti-social-network-per-il-tuo-business#respond Thu, 20 Oct 2016 09:08:43 +0000 http://araneus.it/blog/?p=1144 L'articolo Come scegliere i giusti Social Network per il tuo Business proviene da Araneus.

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A prescindere dal fatto che gestiate un piccolo, medio o grande business, la possibilità di volgere a vostro vantaggio il potere dei Social Network è fuori discussione: testi, video, audio, infografiche e la lista va avanti. Tutti metodi per promuovere i vostri contenuti ed allargare la vostra potenziale estensione. Tutto quello che fate o dite sui Social è la rappresentazione del vostro brand, definibile come una sorta di “Social Body Language”! Facile intuire come sia cruciale dare una priorità alla vostra presenza sui vari profili. La presenza obbligatoria su tutte le piattaforme è oramai assolutamente priva di significato se fine a se stessa: ricordate che siete in controllo del vostro business, dunque è necessario concentrare gli sforzi laddove il vostro target audience spende la maggior parte del tempo. A questo riguardo eccovi 5 consigli da attuare per riconoscere quali siano i Social Network più utili per il tuo business e su cui concentrarsi in misura maggiore.

La scelta dei Social Network giusti è la chiave per una buona strategia di Social Media Marketing aziendale

Tempo, Budget e Know-How

Essere realisti è il modo giusto per dare la giusta priorità. Quanto budget e tempo avete a disposizione da investire sui singoli canali, su base giornaliera, nei prossimi 30, 60, 90 giorni? La peggior cosa da fare è sviluppare una magnifica e onnicomprensiva strategia che contempla un numero di ore settimanali di cui in realtà non disponete minimamente.

Se il tempo e denaro sono gli essenziali, la necessaria esperienza lo è altrettanto. Per attuare un Social Media Marketing efficace c’è bisogno di uno staff variegato che annoveri solide conoscenze di Web Design, Visual e Content marketing, che abbia familiarità con il tasso di conversione (in modo da saper trasformare un potenziale cliente in un acquirente) e che conosca a fondo i segreti del Social Media Marketing (così da individuare i giusti obiettivi e saper leggere i dati in modo da ottimizzarli). Niente panico! Non è obbligatorio possedere tutti questi elementi nel vostro staff: le possibilità e gli strumenti per esternalizzare queste funzioni al giorno d’oggi sono molteplici e di sicura affidabilità (potete trovare talentuosi professionisti e freelancers su piattaforme come Fiverr oppure Upwork ).

Definizione chiara degli obiettivi

Per definire accuratamente se la vostra attività di Marketing Online, di qualsiasi natura essa sia, ha avuto successo e per essere in grado di misurarlo dovrete stabilire delle metriche di riferimento. Questi parametri sono meglio noti con il nome di KPIs (“Key Performance Indicators”). Gli obiettivi aziendali dovranno dettare la strada e indicare verso quale Social Network sarà più utile dirigersi: tenete sempre in mente che il tipo di successo di cui stiamo parlando non si crea da un giorno all’altro ed è interamente basato sulla sostenibilità e la prospettiva di lungo termine. I potenziali obiettivi possono variare enormemente da una realtà all’altra e non necessariamente devono essere connessi con un mero e crudo ROI. Tra i vari possiamo trovare:

  • Promozione e sviluppo del brand (“Brand Awareness”)
  • Aumento del traffico verso il blog e il sito web
  • Aumento vendite
  • Aumento degli iscritti alla newsletter
  • Recruiting di giovani talenti
  • Gestione delle proprie comunità Online

Allo stesso modo le metriche di riferimento possono essere di diverso tipo:

  • Numero di visualizzazioni del brand
  • Numero di conversioni o vendite
  • Crescita degli iscritti alla newsletter (a proposito, ecco alcune dritte per voi!)
  • Soddisfazione del cliente
  • Download di un prodotto (“giveaway”) come un ebook, whitepaper, case study etc..

Una volta stabilite le vostre finalità, le KPIs saranno di notevole aiuto per capire se state effettivamente realizzando questi obiettivi o quanto vi siate vicini. Quale Social vi sarà più utile per raggiungere il vostro scopo? Quale invece sarà più funzionale per connettervi meglio con il vostro target? Quale sarà il più adatto a condividere la vostra Brand Story nel modo più autentico possibile? Il segreto è quello di mantenere un approccio che tenga in considerazione i bisogni dei vostri followers, in modo che possano riconoscere in voi un valido aiuto per risolvere i loro problemi e veder esaudite le loro aspettative.

Osservare l’intero eco-sistema Social nel suo insieme è fondamentale per capire cosa sta accadendo e come il vostro Brand possa inserirsi con naturalezza. A questo proposito la conoscenza profonda del vostro audience di riferimento, da chi e da che cosa sono motivati, è imprescindibile. Dove spendono il loro tempo Online? Chi ascoltano? Da chi sono influenzati? Come condividono le loro informazioni? Cosa sono desiderosi di imparare? Partite dall’analisi di questi aspetti.

Ricerche dettagliate sui Social

Per capire al meglio se un determinato Social Network sia quello giusto per voi, dovrete conoscerlo a fondo. Rintracciate gli aspetti demografici e le statistiche sostanziali di ognuno di essi a livello globale :potete trovare materiale infinito Online, visto che ogni anno vengono pubblicati reports ufficiali dalle maggiori agenzie che si occupano di Web Marketing a tutti i livelli (il report annuale di Social Media Examiner, ad esempio, è considerato una vera e propria miniera d’oro in termini di informazioni). Inoltre potete contare sui cosiddetti “Native Insights”, ovvero i dati che vengono forniti all’interno della stessa piattaforma: spero per voi che siate già a conoscenza dei Facebook Insights sulla barra degli strumenti della vostra pagina 😉

Non dimenticate di utilizzare strumenti specifici per rintracciare sia i trend in maggiore ascesa che gli Influencers principali nel vostro campo: BuzzSumo, MyBlogU. Twtrland o Circloscope sono tra i più diffusi.

Stabilire le giuste priorità

Come già ampiamente sottolineato, è necessario canalizzare gli sforzi verso i canali dove sarete in grado di offrire il maggior supporto ai vostri lettori e dove il vostro impatto sia potenzialmente maggiore. In pratica dovrete spezzettare tutti i vostri Social in modo da capire dove e quanto investire. Per aiutarvi, provate a suddividere la vostra presenza e il relativo peso in 3 differenti livelli:

  • Livello 1 : focalizzarsi sul Social Network più popolato dal tuo audience. Lì andrete a implementare concretamente la vostra strategia di Social Media Marketing creando ricchi contenuti, condividendo, commentando e interagendo in modo attivo con la vostra community su base quotidiana)
  • Livello 2: conservate una presenza attiva ma diminuite in modo congruo la vostra partecipazione rispetto al livello superiore. Decrescere non significa sparire ma fare una puntata una volta al giorno a grandi linee, in modo da proseguire la vostra mission di “Lead Nurturing
  • Livello 3: i Social Network dove solo una parte esigua del vostro seguito è presente (o addirittura non è presente affatto). La vostra presenza deve essere ridotta al minimo, giusto per tenere un occhio di tanto in tanto su cosa stia accadendo nell’ambiente.
Stabilire una priorità tra i Social Media da utilizzare per il tuo business

A conclusione di tutto ciò è sempre bene puntualizzare una cosa da tenere a mente. Fate in modo di evitare di costruire la vostra intera attività unicamente sui social media! Nonostante la loro cruciale importanza, il blog (o il sito web) rimane sempre il cuore del vostro business, il luogo centrale e su cui puoi avere un controllo pressoché totale. Assicurati di non affidarti totalmente a “terre in affitto” come i Social. In seguito potrete integrare tutte le piattaforme possibili!

Adattare, Modificare ed Ottimizzare!

L’ottimizzazione della presenza sui social non è un qualcosa da farsi una volta ogni anno o su lunghi intervalli: si tratta di una attività continuativa da porre in essere in pratica giornalmente, in quanto questo ambiente si muove con una velocità frenetica così come il comportamento del tuo audience (oltre ai mutevoli bisogni della tua azienda).

La capacità di misurazione degli obiettivi (qualunque essi siano) è essenziale per capire come vi state trasformando. Come ampiamente già detto questa trasformazione non avverrà in un giorno (più probabile in diversi mesi o anche più di un anno): comunque sia oltre a raggiungere qualcosa di tangibile dovrete essere in grado di misurarlo e le KPIs tornano sempre in vostro soccorso.

Più sarete in grado di organizzare in modo ordinato e lineare i vostri contenuti, più è probabile che i vostri follower torneranno con costanza e assiduità sulle vostre pagine. A questo riguardo l’uso di un calendario editoriale per pianificare la vostra attività sarà un vero e proprio salvavita!

Dunque è tempo di fare una bella analisi delle vostre pagine e mettere questi consigli in pratica sin da subito. Se avete ulteriori consigli, siamo tutt’orecchi 😉

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